Il Museo di Arte Contemporanea di Buddusò, ora anche museo etnografico, per anni ha ospitato solo le sculture lignee, frutto dei vari simposi internazionali anni 70/90. In seguito, grazie a un nuovo progetto organico e sistematico, l’Amministrazione Comunale in collaborazione con “Su Logu de sa Connoschenzia”, ha reso possibile l’integrazione di un nuovo percorso museale più ampio documentando la storia locale, gli avvenimenti storici, culturali e sociali dagli inizi del 900.
Allestito nella periferia di Buddusò, nel centro Sardegna, il museo di arte contemporanea etnografico racchiude cultura e tradizioni sarde del XIX e XX secolo.
Il percorso di visita si sviluppa in un unico ambiente attraverso un’area di circa 400 mq suddivisa in quattro sezioni in cui sono rappresentate la vita e le tradizioni popolari buddusoine.
La parte iniziale del percorso introduce la visita attraverso la proiezione di un documentario, della durata di 40 minuti circa, dedicato al paese di Buddusò, realizzato da Rai 3 per la trasmissione Geo&Geo nel 2000. Proseguendo si possono ammirare "dal vivo" i segni tangibili della cultura sarda locale: costumi tradizionali, abiti di tutti i giorni e quelli indossati nelle cerimonie, manufatti tessili prodotti con telai tradizionali, una vasta collezione di utensili per la lavorazione del latte, del formaggio e della ricotta, dei pani e dei dolci.
Una sezione documenta gli anni 50: in particolare è descritta la realizzazione della diga artificiale “Sos Canales” con il passaggio da un’economia di baratto a quella monetaria e la conseguente trasformazione economica, sociale e culturale del centro buddusoino. Sono esposti inoltre lavori artigianali ad intaglio del noto “Mastru Mimmiu Solinas” e sono numerosissime le foto che documentano sia un paese rurale in via di sviluppo e sia le diverse attività artigianali degli anni 50 come “La Carbonaia” e quella degli Scalpellini.
Lungo il percorso, che si snoda lungo le diverse zone espositive, il visitatore ha la possibilità di seguire l'intero ciclo della scultura, del periodo artistico dal 1984 al 2004, che raccoglie sculture a bassorilievo e a tuttotondo in legno, per lo più castagno sardo e durissimo iroko africano.
Le opere che ogni artista ha lasciato disposte, oltre che nel museo anche lungo le antiche vie del paese, sono il prodotto dell’ispirazione proveniente dai luoghi, dalla gente, dalla cultura, dalle tradizioni, dai colori e dai profumi di questo territorio. Ogni artista è entrato in rapporto con questo paese, le sue storie, le leggende, i suoi canti, il cibo e il vino interagendo con i suoi abitanti e collaborando con gli artigiani del luogo.
Perché è importante visitarlo
Il museo nel suo percorso conduce alla scoperta delle tradizioni ‘materiali e immateriali’, della storia antica e moderna della comunità di Buddusò, raccontando gli avvenimenti che hanno caratterizzato il suo percorso culturale, economico e sociale. Arricchito da un’esposizione etnografica riportante le fasi storiche del paese di Buddusò, è ricco di opere scultoree realizzate in granito e legno.
Ascoltare i racconti e le descrizioni, pezzo per pezzo, con passione dalla viva voce dell’operatore museale lo rende unico e originale.
Il gestore si occupa delle visite guidate, oltre che presso il Museo, anche per gli itinerari turistici del territorio (Nuraghe Loelle, Necropoli, Domus de Janas).